CARMIGNANO DI BRENTA. Un enorme portacenere con uno scheletro all’interno e una lunga sigaretta attorcigliata da filo spinato con la scritta a effetto: «Quanto tempo occorrerà perché le sigarette fumate si trasformino in lacrime di dolore? Smettere di fumare è un gesto d’amore». E’ la singolare iniziativa del dott. Giorgio Brogliati, 53 anni, medico di famiglia, da sempre impegnato contro il fumo.
Brogliati ha pensato di usare l’arte a servizio della salute. Ha elaborato l’idea del portacenere dilatato, che verrà collocato e inaugurato oggi alle 10 nel piazzale del suo ambulatorio di via degli Alpini 21, e l’ha fatta realizzare dal fabbro Massimo Rizzetto. Una scultura di forte impatto, intrisa di simboli di morte e di sofferenza. «E’ la stessa che provo io», spiega Brogliati, «ogni volta che perdo un amico o si ammala un paziente di cancro. Negli ultimi mesi, tra i miei assistiti sotto i 40 anni sono stati diagnosticati sei tumori. È una sconfitta. Mi sono detto basta e da qui è nata l’idea di un monumento davanti l’ambulatorio, che possa fungere da deterrente. Le ultime analisi dell’Arpav indicano che l’aria a Carmignano non è buona per l’elevata concentrazione di PM10 e benzopirene. E’ difficile di per sè trovarne una soluzione, ma ciascuno può fare qualcosa per la propria integrità fisica: smettere di fumare».
La guerra contro il fumo Brogliati l’ha iniziata 20 anni fa, quando era sindaco di Gazzo. In tempi ben lontani da divieto di fumare nei luoghi pubblici, il sindaco-medico aveva indetto un referendum popolare per chiedere ai cittadini se bandire o meno la sigaretta nei locali. Si era tirato contro la lobby delle multinazionali del tabacco, che aveva fatto anche ricorso al Tar. Aveva incassato un successo strepitoso con il 90% dei votanti schierati contro il fumo. Fece affiggere nei locali un cartello con l’esito del voto e l’invito a rispettare il volere popolare. Risultato: 10 anni prima della legge contro il fumo nei locali pubblici di Gazzo già non si fumava più. «L’attenzione non deve calare, anzi», esorta il medico. «Occorre cambiare gli stili di vita. E’ anche un’azione di “spending review”: risparmiamo in medicine e guadagniamo in salute».