PADOVA. Tutti e tre i sindacati confederali del commercio sono totalmente contrari alle aperture dei supermercati e dei negozi sia mercoledì 25 aprile, Festa della Liberazione, sia il martedì successivo, Primo Maggio, festa del lavoro. Ma, in quest’occasione, Fisascat ed Uiltucs hanno scelto di non scioperare, mentre la Filcams ha già deciso, con un comunicato firmato dal segretario regionale, Adriano Filice, di mobilitare la categoria sia il 25 aprile sia il Primo Maggio.
Le motivazioni della Cisl e della Uil sono contenute in un ampio comunicato firmato da Maurizia Rizzo, segretario regionale della Fisascat e da Luigino Boscaro della Uiltucs. «Non c’è alcun bisogno di indire lo sciopero per entrambe le giornate festive», hanno scritto entrambi i segretari. «Questo perché non siamo davanti ad aperture domenicali, ma a delle serrande alzate in due giornate festive non domenicali che, comunque, in base al contratto nazionale, vengono pagate sempre dal datore di lavoro anche a chi si rifiuta di mettersi dietro alla cassa o al bancone sia il 25 aprile che il Primo Maggio».
Più politico il documento firmato dal veronese Filice. «Sia la festa della Liberazione che la festa dei Lavoratori sono due giornate speciali per la storia d’Italia, per la nostra identità e per la garanzia dei diritti per tutti i cittadini», è scritto nel suo comunicato. «Sono due festività che hanno un grande significato per l’intero Paese. Lo sciopero è, quindi, doveroso. Anche per dare alle commesse ed alle cassiere che saranno chiamate al lavoro, la possibilità di venire in piazza con noi a rivendicare crescita, equità e lavoro per tutti». Riguardo delle due imminenti festività al momento, per il Primo Maggio, hanno confermato l’apertura Pam, Billa, Lando ed alcuni grandi magazzini. Auchan, Despar ed Ali Market terranno le serrande abbassate. (f.pad.)