Si pensa che nella moda solo il glamour sia importante. Ma io odio questa concezione, l'ho sempre combattuta. È per questo che la ricerca della bellezza, ovunque e sotto qualunque forma essa sia, è alla base di questa collezione". Miuccia Prada spiega così la genesi dello show creato con Raf Simons, intitolato Taking care, Prendersi cura, e pensato come una celebrazione di indumenti che, in teoria, non sono né chic né belli. "Ci siamo ispirati alle uniformi: come quelle delle infermiere, perché occuparsi degli altri è una cosa bellissima", prosegue lei nelle note alla sfilata. È affascinante l'idea di una bellezza lontana dai cliché e definita dalla protezione dei più fragili. Affascinante e anche molto attuale, come confermano indirettamente le parole della stilista dopo lo show: "Preferisco non dire altro, perché non voglio fare un discorso politico. Per me la cura è un valore. Tutto qui".
Le infermiere sono certo la categoria che balza subito agli occhi in passerella, con gli abiti bianchi di popeline trasformati in lunghi fourreau da sera. Ma ci sono anche le divise da boy-scout, con i pantaloni a vita alta, le camicie con le cravatte e le mostrine coordinate, i completi da guardiano trasformati in tailleur oversize portati a pelle, i tubini delle hostess evoluti in abiti da cocktail semplici, ma perfetti. E, a sorpresa, ci sono pure gli abiti da sposa, trasformati in gonne a ruota e micro-mini dense di fiori applicati, che fanno il paio con le colonne di gigli candidi che il soffitto della sala rivela sollevandosi a inizio show.
Alla Fondazione Prada di Milano, la collezione autunno inverno 2023 di Miuccia Prada e Raf Simons riconcettualizza e riconsidera l’idea di bellezza: non è l’estetica, a determinarla, ma le azioni. E gli abiti riassumono i gesti dietro alla loro creazione, quindi esprimono la bellezza della cura, dell’amore. L’abbigliamento diventa espressione di questi valori fondamentali, con uniformi che si trasformano attraverso il linguaggio estetico degli abiti da sera, diventando rappresentazioni sartoriali di cura e responsabilità. Gli abiti da sposa diventano capi da tutti i giorni, grazie a gonne che decontestualizzate si abbinano alla maglieria per una nuova forma di abbigliamento quotidiano. La fusione e lo scambio fra i capi di tutti i giorni e quelli delle occasioni conferisce un’importanza diversa a entrambi. Sui capi campeggiano i fiori, segno d'affetto ed evocazione del lavoro artigianale della moda, un altro gesto di cura.Prada, autunno inverno 2023: la bellezza è nella cura
"Abbiamo inserito anche abiti che fossero all'opposto rispetto alla normalità degli altri pezzi", spiega Simons, "indumenti creati per un'occasione speciale come gli abiti per il matrimonio, che diventano capi quotidiani. In fondo, perché si dovrebbe celebrare l'amore solo per un giorno?". A guardare quei capi bianchi che vibrano grazie alle centinaia di petali applicati, gli si dà ragione.
Spirito affine per MM6, linea giovane di Maison Margiela, che mette in scena il dietro le quinte di una sfilata, con gli stand di vestiti e i modelli in coda per sfilare, e che così facendo offre un'interpretazione della normalità molto vera e molto desiderabile, tra giacche maschili oversize, abiti fatti di tappezzerie patchwork e gilet trompe l'oeil che sono un'emanazione diretta dell'incredibile archivio del marchio.
Daniele Calcaterra è votato al concreto e al presente, anche quando spazia dagli anni Settanta ai Novanta: il suo daywear, che si tratti dei tailleur oversize di pelle o dei completi con le giacche avvitate e le gonne con il bordo in pelliccia di mohair, è tra i migliori che si possano trovare sulla piazza.
Bello ed efficace pure il giorno di Onitsuka Tiger disegnato da Andrea Pompilio, con i cappotti sartoriali "fusi" con i bomber sportivi. Per Giada, il vestire è una questione di equilibrio tra l'umano e la natura. Per esempio, questa stagione il direttore creativo Gabriele Colangelo parte dalle ombre degli oggetti, dai pieni e dai vuoti che la luce crea sulle superfici. Un concetto così immateriale non è facile da tradurre, ma Colangelo lo fa disegnando silhouette nette ma non forzate, in cui i fianchi sono segnati dalle crinoline appena accennate, le spalle sono enfatizzate, la schiena è spesso lasciata nuda e il pizzo in filo di nylon pare sospeso sul corpo.
Tutt'altro percorso - in effetti, è l'esatto opposto - è quello compiuto da Giorgio Armani con il suo Emporio Armani: lui infatti fa leva sulla stravaganza per illuminare il grigiore quotidiano. Il risultato è un ibrido tra teatro e realtà: i tailleur pantaloni morbidi sono di velluto colorato, le giacche lucide si allungano e diventano mini-abiti che lasciano le gambe scoperte; ci sono le bombette, le bretelle, i colletti sono enormi, giocosi. I pantaloni sono da domatore e i colori accesi: fucsia, verde smeraldo, rosso. Per non parlare delle paillettes sui vestiti fruscianti da ballerina per la sera. "È una moda eccentrica, ma con misura. Mi sono divertito a disegnarla, certo. Ma anche stancato parecchio", scherza Armani a fine show.
Tra bombette e lustrini, l'autunno inverno 2023 di Emporio Armani è una collezione versatile dallo spirito vivace. Piccole borse e piccoli cappelli, giacche dalle abbottonature asimmetriche, bretelle di gros e gonne di paillettes, pantaloni fluidi in velluto. I dettagli danno un twist ai look (vedi il colletto-collana o la cintura a bustino), la palette unisce neri, bianchi e grigi a fucsia e Viva Magenta, colore dell'anno Pantone.Emporio Armani: bombette e lustrini in passerella per l'autunno inverno 2023
Corsetti e crinoline come simbolo di una femminilità liberata? Un paragone azzardato, ma che se filtrato dall'ottica pragmatica di Max Mara, ha senso. "Penso a una donna di scienza come Émilie du Châtelet, che nel Settecento passò la vita a studiare e a lottare contro le superstizioni e l'ignoranza. Credo che l'Illuminismo, con la sua voglia di avere risposte e scambiarsi opinioni che lo caratterizzavano, sia simile ai nostri tempi. Solo che allora ci si trovava nei salotti, oggi sui social media" riflette il designer Ian Griffiths. Ecco spiegato perché le donne qui usano il broccato per il giorno, hanno la vita stretta in bustier che segnano le forme senza costringere - "Siamo Max Mara, la comodità per noi è importante", dice Griffiths - , e portano cappotti cammello larghi e fastosi come mantelle.
A ispirare la collezione autunno inverno 2023 2024 di Max Mara è l'intellettuale Émilie du Châtelet, matematica, fisica e letterata francese vissuta dal 1706 al 1749. Ecco dunque che sotto i cappotti - da sempre punto fermo della maison, nell'iconico color cammello ma non solo - spuntano elementi tipici del tempo come bustier posti sopra la camicia, sottovesti, gonne panier, accostati ad accessori e dettagli molto contemporanei, come gli stivali chunky. Anche i dettagli dell'hair look sono ispirati al 18esimo secolo, con i lacci annodati ai capelli. Il cappotto si porta sulla spalla, un altro ha imbottitura di piumino, il teddy bear assume nuove colorazioni pastello e si abbina all'abito in maglia.Max Mara, la sfilata autunno inverno 2023 2024: morbida eleganza
Va ancora oltre Nicola Brognano, che per Blumarine riprende la Giovanna D'Arco interpretata da Milla Jovovich nel film di Luc Besson del 1999, e la traduce in una versione molto più modaiola e sexy, con le "armature" in jersey metallico e montone invecchiato, e le fiamme del rogo che diventano abiti in frange di crepon.
Nicola Brognano mette in scena Giovanna D’Arco, un'altra delle donne potenti viste sfilare alla settimana della moda di Milano. La sexy pulzella di Orléan, con impalpabili abiti da sera rossi e incendiari come la B di fuoco sulla passerella, non indossa armature ma aderenti mini dress metallici e drappeggiati con leggings in argento e oro dall'effetto liquido. Lo chiffon è costellato da stringhe in cuoio e fibbie, i jeans sono aderentissimi mentre i pantaloni alla zuava sono infilati in stivali in shearling con tacco a stiletto.Le guerriere di Blumarine
Da Genny, Sara Cavazza ha addirittura arruolato come testimonial Eva Kant, algida e letale compagna di Diabolik, dedicandole gli abiti neri tutti spacchi e cristalli. Più fuga dalla realtà di così...