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Traffico illegale di cuccioli di cane dall'est Europa: arrestata una famiglia nel Bergamasco

Traffico illegale di  cuccioli di cane dall'est Europa: arrestata una famiglia nel Bergamasco
I cani venivano venduti come nati in Italia. Oltre 60 le denunce di famiglie che hanno visto morire il cucciolo dopo pochi giorni. Nelle intercettazioni: "Il cane deve essere messo in braccio al bambino così si affeziona e lo compra di sicuro".
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Un'intera famiglia - padre, madre, figlia e genero - è stata arrestata dalla polizia stradale di Bergamo per truffa e frode nel commercio di cuccioli di cane: la loro azienda agricola è stata posta sotto sequestro e 57 esemplari di cani sono stati recuperati e affidati alle cure dei veterinari di Ats Bergamo.

Il blitz della stradale è scattato a seguito di una sessantina di denunce sporte nei confronti dei titolari dell'azienda agricola (il padre è in carcere, mentre gli altri familiari sono ai domiciliari) dopo che i cuccioli morivano o risultavano affetti da gravi malattie nelle prime settimane di vita. La stessa stradale - coordinata dal pm Silvia Marchina - riferisce del 'cinismo' della famiglia, che emerge anche da una frase intercettata: "Il cane deve essere messo in braccio al bambino così si affeziona e lo compra di sicuro".

Gli animali venivano importati come cuccioli dall'Ungheria, ma venduti come nati all'azienda agricola: l'indagine era iniziata nel 2020 e proseguita anche durante la pandemia. Alcuni animali venivano venduti come cani di razza ma non lo erano, così come non avevano microchip e vaccinazioni. I costi variavano tra i 1.500 e i 4.500 euro a seconda della razza e il metodo di vendita erano gli annunci on line su siti specializzati. 

 

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