ROMA. Salvador Ramos aveva inviato foto di armi e munizioni a un suo ex compagno di classe. «Mi ha mandato una foto di un fucile AR-15 che stava usando con delle munizioni», ha dichiarato l’amico del killer alla Cnn riferendo che Ramos veniva deriso da altri studenti del liceo per gli abiti che indossava e la situazione finanziaria della sua famiglia. Il killer lavorava da Wendy's, catena di ristoranti Usa con un punto vendita non lontano dal luogo della strage. «Era un tipo silenzioso, non diceva molto e non socializzava con altri dipendenti», racconta il manager del locale Adrian Mendes. Il giovane aveva frequentato la stessa scuola elementare dove è tornato da stragista, prendendo di mira bambini tra i 7 e i 10 anni.
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Segreto
Capelli lunghi corvini, occhi inquieti, il kiler aveva dialogato virtualmente con una ragazza che ha pubblicato ieri, pochi minuti dopo aver saputo della strage alla Robb Elementary School. La conversazione era cominciata il 12 maggio scorso: i due non si conoscevano. Venerdì scorso, Salvador condivide il fotogramma, avvertendo la giovane: «Rispondimi entro un’ora perché voglio rivelarti un segreto». Dopo aver visto le armi, la ragazza risponde: «Che cosa hanno a che fare i tuoi fucili con me?». Ramos risponde: «Volevo solo condividere l’ immagine con te e sapere se le posterai». Ora la ragazza spiega: «L’unico motivo per cui gli avevo risposto era perché mi faceva paura. Adesso mi resta il rammarico di non essere rimasta sveglia a parlare con lui per cercare di evitare questo crimine».
Ossessione
Una personalità disturbata, ossessionata dai mitragliatori, dalle munizioni. La violenza di Salvador Ramos è esplosa contro la comunità dei latinos, degli immigrati, di cui faceva anche parte. Una tragedia maturata nella sua vita familiare. Prima di uscire per compiere la strage, il ragazzo ha sparato anche a sua nonna 66enne che forse lo aveva visto uscire con le armi e ha tentato di fermarlo. Una telecamera di sicurezza della sua vecchia scuola elementare lo riprende, mentre sta per entrare nell’edificio. È vestito di nero. Nasconde il volto con il cappuccio di una felpa. Dopo aver sterminato 18 bambini e due adulti è stato uccido dalla polizia.
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