Mondo del vino in lutto: s'è spento Erick De Sousa, vigneron dell'omonimo super marchio di champagne: aveva 59 anni. Una notizia, arrivata mercoledì sera 4 gennaio dopo una dura malattia, che lascia nel dolore i tanti colleghi e amici, ma anche i numerosi estimatori dei suoi champagne, noti per la qualità assoluta e lo stile asciutto ed elegante. Una maison, nel cuore di Avize nella Côte des Blancs, che fa dell'essenzialità e della finezza il proprio marchio di fabbrica. Di questa terra affascinante, Erick De Sousa è stato pioniere e innovatore, scrivendo una pagina che racconta di una scommessa vinta e di un futuro che ha dato ragione alla sua visione: prima di tutto il rispetto della terra con metodi di coltivazione biodinamica (certificata Demeter dal 2013). Poi l'investimento in tecnologia, senza mai strafare, ma sempre tenendo ben presente il concetto della tutela ambientale.
Erick De Sousa è legato con un doppio filo al nostro Paese: intensa e profonda la sua amicizia con Alberto Massucco che oltre ad essere suo partner commerciale, ne è stato profondo amico, oggi addolorato dal lutto. L'imprenditore piemontese con la passione del vino si è appoggiato al suo amico anche per il recente investimento in Francia che gli ha permesso di dare vita a uno champagne italiano con la sua cuvée Mirede e le altre etichette frutto delle uve di vigne di proprietà e vigneti proprio di De Sousa. "Tra le persone che ho conosciuto in champagne - ricorda Massucco - Erick emerge con forza: un grande uomo, con una grande modestia e signorilità, elegante, buono, una persona veramente meravigliosa. Ha sempre affrontato le cose con positività, voglia di fare e nel suo lavoro era geniale, innovativo. È riuscito a creare una famiglia stupenda e a trasmettere un'educazione strepitosa i figli, che lo hanno sempre rispettato in modo incredibile, una famiglia di altri tempi. Lo conoscevo da tantissimo tempo, da circa 30 anni, poi il rapporto s'è rafforzato negli ultimi 8, periodo in cui l'ho frequentato di più rispetto al passato e ci siamo conosciuti meglio fino ad arrivare alla collaborazione".
La sua scomparsa lascia un vuoto profondo nella famiglia: "È con profonda tristezza che annunciamo la scomparsa di nostro padre Erick. Dopo una lunga battaglia contro la malattia ci ha lasciato il 4 gennaio. Eravamo tutti insieme al suo fianco. Ora è in pace e veglia su di noi", il messaggio accorato dei suoi 3 figli Charlotte, Julie e Valentin, con la moglie Michelle. I funerali si svolgeranno ad Avize "nella più stretta privacy familiare secondo i desideri di nostro padre. Chi lo desidera potrà però venire a ritirare dopo sulla sua tomba, in occasione di un passaggio sull'Avize", scrivono i familiari sui social.
Una storia, quella dei De Sousa in Champagne, partita da lontano. Il cognome non francese deriva dal Portogallo: nonno Manuel, emigrato ad Avize attraverso la porta dell’inferno di Verdun (con dieci mesi di bombardamenti durante la prima guerra mondiale), morì a seguito dei gas tossici, lasciando la vedova con i quattro figli a combattere per sopravvivere in un mondo del tutto sconvolto. Il padre di Erick, invece, era stato prigioniero di guerra durante il secondo conflitto mondiale, condannato ai lavori forzati in una miniera di sale tedesca, adibita alla costruzione di motori d’aerei. Ma la passione per la vigna ha tenuto la fiamma sempre accesa nella famiglia. La vite per i De Sousa è simbolo di resilienza e racconta il rispetto della terra, la passione per il lavoro, la tenacia e l’atteggiamento positivo verso il futuro.