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Basta un poco di cannella... per far tornare il buonumore

Basta un poco di cannella... per far tornare il buonumore
Il suo profumo inebria lo spirito, fa bene all’umore. Come lo zenzero è una medicina universale, con il miele è un toccasana contro il raffreddore, aiuta anche la circolazione e la respirazione. Ottima 
nella cucina vegetale
3 minuti di lettura

Ci sono spezie che incantano e rendono tutto magico. Il loro aroma, il profumo, il colore, l’intensità ci portano dentro a ricordi specifici. Ce ne sono altre “antipatiche” dai gusti meno accoglienti che hanno un effetto puramente terapeutico e sono più amare, più complicate, meno coinvolgenti. La cannella è una di quelle che incanta. Avvolge velocemente, ricorda i tappeti rossi dei grandi teatri soprattutto quando si entra d’inverno, quando tutto si tinge di rosso. I lunghi cappotti si tolgono al guardaroba, donne e uomini si tingono dei colori e delle luci calde del teatro con i loro vestiti a festa. La cannella ricorda le note calde e un po’ malinconiche di Debussy. 

La cannella ricorda le foglie rosse e arancioni dell’inverno e quanto sapore può dare il suo essere intensamente calda. La cannella ricorda i lunghi viaggi da una regione all’altra dell’India quando ci si ferma la notte ad assaporare un chai (the) che profuma di zenzero e cannella. Ricorda il suono del camino acceso nelle sere invernali quando abbiamo bisogno di essere riscaldati visceralmente all’interno da una bevanda dal gusto caldo e acceso. Da un punto di vista ayurvedico, la cannella è dolce, astringente e amara. Ha un sapore che nella post digestione (vipaka) è molto riscaldante.
Essendo calda, riesce a pacificare bene gli elementi freddi presenti nel nostro corpo, quindi quelle costituzioni corporee che hanno la priorità del vento, dello spazio, della terra e dell’acqua. È perfetta per digerire bene ma soprattutto nell’?yurveda la si usa tantissimo per eliminare le tossine (ama). Questo non vuol dire che dobbiamo metterla sempre e ovunque per liberarcene, ma che questo punto è il suo grande potenziale: essere utilizzata come detox.

La vera magia però della cannella è quella di mettere in circolo. Se ci pensiamo, il freddo chiude e il caldo apre. L’espressione calda di questa spezia permette di mettere in circolo un’importante aria che l’?yurveda descrive nella sua visione anatomica come vyana vayu. Il corpo, governato dal vento si muove per essere in equilibrio in cinque diverse direzioni: un’aria che va verso l’alto e ci permette di parlare, respirare, cantare; un’aria che va verso il basso e ci permette di evacuare, partorire, mestruare; un’aria al centro del corpo che gestisce la peristalsi e i movimenti intestinali; un’aria presente in tutto il corpo che ci permette di vivere e godere della vita; un’aria che si mette in circolo. Quest’ultima è l’aria di cui più si prende cura la cannella. Quest’aria viene chiamata vyana vayu. È come se un vento caldo decidesse di rimettere in circolo ciò che era lì e faceva fatica a ruotare nel corpo. Quante volte in noi girano emozioni, sensazioni che blocchiamo da qualche parte? Quante altre i liquidi non fluiscono bene? Ecco quindi una grande alleata per il nostro benessere. È una “medicina” universale, un po’ come lo zenzero, infatti entrambe hanno in comune di poter aggravare le costituzioni dominate dal fuoco (pitta). La troviamo in tantissimi piatti e in diverse tradizioni: da quella indiana a quella messicana o del Medio Oriente.

Accompagna le bevande al cioccolato e tanti dolci o biscotti fatti al forno. Può comunque darci molto di più quando la utilizziamo nei piatti: per gli amanti della cucina vegetariana, è fantastica nella preparazione dei curry di verdure per creare il giusto contrasto quando le verdure sono meno dolci del solito o quando si vuole esaltare proprio il sapore dolce. Esempio: una ricetta semplice è quella delle bietole, mandorle, uvetta e cannella. Si puliscono e lavano bene le verdure e si tagliano in parti molto piccole. Nel frattempo si prepara un vagar (un tipo di soffritto) con un cucchiaio di olio d’oliva al quale aggiungiamo le mandorle (una manciata), l’uvetta (una manciata)e mezza stecca di cannella spezzata in piccole parti. L’aroma rilasciato da questo vagar è delizioso. Non appena sprigionerà il suo meraviglioso profumo, si possono aggiungere le bietole, un po’ di sale rosa dell’Himalaya e un un quarto di bicchiere d’acqua. Si lasciano cuocere per una ventina di minuti e si possono accompagnare ad un riso allo zafferano che ne esalta il sapore. 

 


La modalità migliore è quella di acquistarla in stecche e godere dell’aroma autentico che viene rilasciato, dal suono dei bastoncini che si spezzano e scricchiolano durante la cottura. La polvere di cannella è ugualmente buona, ma avendo un principio più volatile, la sua conservazione sarà più limitata e avrà un aroma meno intenso. Nella sua veste terapeutica come possiamo usare la cannella? Per i malanni di stagione come i raffreddamenti, la tosse e la congestione nasale ci basterà un cucchiaino di miele e mezzo di cannella (se in stecca andrà polverizzata più o meno metà stecca in un mortaio). Mixiamo i due ingredienti e li assumiamo 2/3 volte al giorno. Per una cattiva circolazione o per chi soffre di cattiva respirazione si potrà preparare una tisana: un cucchiaino di cannella, una punta di cucchiaino di trikatu (se non lo trovate pronto potete prepararlo a casa. Si tratta di zenzero, pepe nero e pepe lungo da mixare insieme, polverizzato e utile anche per la digestione), un cucchiaio di acqua calda e un cucchiaino di miele (si ricorda che nell’ayurveda il miele diventa tossico a contatto con un elemento caldo. Si consiglia quindi di aggiungere il cucchiaino di miele quando il composto si è intiepidito). Si assumerà la tisana tre volte al giorno. L’ayurveda si immagina sempre di considerare il nostro corpo come un tempio e di immaginarsi  ancora più nel dettaglio di avere un fuoco sacro dentro di noi. In India, nella sua immensa ritualità, l’emozione più grande appagante e spirituale è quella di vedere come ci si prende cura del fuoco.


Nei templi, nelle puja, tutto viene ripulito, viene creata una vera relazione con il Divino. La relazione non si costruisce in un minuto, ecco perché quando con sapienza e conoscenza sappiamo cosa fa bene al nostro corpo dobbiamo coltivare quella relazione e prendercene profondamente cura. L’essere umano è bravo a costruire, è bravo a distruggere, ma la cosa più difficile è mantenere. Mantenere la salute tramite le spezie e il cibo è la sfida che il corpo ci chiede ogni giorno. Amiamoci sempre e prendiamoci cura di noi.