"Cerco personale a tutti i costi, non astenersi perditempo"
di Luisa Mosello
Marco Paladini, autore del post
Sui social il post provocatorio del titolare di una pizzeria salentina che, come tanti locali, non trova dipendenti: "Vanno bene anche maleducati, svogliati e incapaci". Qualcuno manda il curriculum, altri accusano il settore di pagare poco e sfruttare i lavoratori
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"Cerco personale che non sappia fare nulla (in lettere maiuscole, ndr) va bene anche maleducato, svogliato (maiuscolo anche qui, ndr) e di qualsiasi presenza... giorni lavorativi, orari e paga decidete voi. Non astenetevi, valuto anche perditempo. Speriamo!". Il post, con una scia di punti esclamativi e il tono volutamente provocatorio, è comparso qualche giorno fa sul profilo Facebook di Marco Paladini, pizzaiolo salentino titolare, insieme al fratello Stefano, della pizzeria I Paladini a Lecce. Un sos lanciato per sottolineare ancora una volta la difficoltà a trovare dipendenti che, dopo l'arrivo della pandemia, è diventata enorme.
Pizza e impasti di I Paladini
Non solo in Puglia, ma in tutta Italia, dove la mancanza di personale nella ristorazione sta diventando endemica, come si prevede dovrebbe essere il Covid-19. A questo "virus occupazionale" si tenta di rispondere con tutti i mezzi, spesso lanciando appelli via social. Per esempio il pizza-chef Marco Quintilidi recente ha postato a caratteri cubitali un'offerta di lavoro per la ricerca di friggitori per le sue pizzerie a Roma: "Quello della mancanza di personale è un problema gigantesco, ovunque" ci conferma il campano Quintili, che ha locali frequentatissimi anche a Napoli.
Un pizzaiolo di Quintili
E il problema, con tutti gli annessi e connessi, è evidente se si scorrono le centinaia di commenti sotto il messaggio provocatorio di Paladini, che è anche presidente dell'associazione pizzaioli gourmet salentini di Confcommercio. "Purtroppo il nostro è un lavoro che andrà a scomparire - si rammarica Mauro che ha una trattoria in Toscana, commentando il messaggop provocatorio -. Non si trova personale! E la prima cosa che chiedono è quanto si guadagna? O sabato e domenica quando si riposa". E qui si apre un botta e risposta. C'è Giorgia che sottolinea: "Non posso pretendere ma posso chiedere la retribuzione, è un mio diritto... Esistono i contratti nazionali del lavoro, lo stipendio non si dovrebbe inventare, le persone ormai sono stanche, è per questo che il personale non si trova. Anni e anni di lavoro sottopagato e sfruttamento. Adesso chi vuole personale deve pagare il giusto!". L'autore del primo commento controbatte: "Chi ha detto che non devi venire retribuito? Ho solo detto in base all’esperienza e alle capacità! Nemmeno io lavoro per la gloria ma nemmeno quando ho cominciato ho chiesto lo stipendio che mi faccio ora, il fatto è che bisogna trovare un compromesso tra il non essere schiavizzati ma nemmeno voler esser strapagati perché dietro ad ogni dipendente c’è un costo". Poi c'è Alessandro, che vive all'estero: "Sono in Belgio e vorrei tornare in Italia. Sono cameriere. Se mi garantisce i 13 euro l'ora netti più ore di straordinario pagate esentasse regolarmente dichiarate come qui, vengo domani". Fra risposte polemiche e rivendicazioni (c'è anche chi parla di querele e "lavoro in nero e sottopagato") i candidati non mancano.
Non si sa se la pizzeria leccese che ha lanciato la provocazione troverà in tempi brevi dipendenti competenti che lavorino in turni giornalieri soprattutto durante i fine settimana. E che non rifiutino di essere assicurati per non perdere il reddito di cittadinanza, come a volte accade. Qualche curriculum è arrivato, ma la ricerca del (buon) dipendente perduto continua.