Troppe concessioni negli ultimi territori verdi e intatti del mondo. Ad oggi nel Pianeta rimangano circa 550 milioni di acri di foreste tropicali intatte. Si tratta di paradisi per la biodiversità, zone fondamentali per la conservazione delle specie e per il costante assorbimento di CO2. Le Intact Forest Landscape (IFL) sono casa e rifugio di specie che stiamo perdendo ma anche (almeno il 35%), zone che ospitano popolazioni indigene che tramandano culture e tradizioni del passato. Oggi, questi territori, sono minacciati dalle concessioni per le industrie estrattive, come l'estrazione mineraria o quella di petrolio e gas.
Uno studio pubblicato su Frontiers in Forests and Global Change e portato avanti da ricercatori della Wildlife Conservation Society (WCS) in collaborazione con il Wwf, rivela che quasi il 20% dei paesaggi delle foreste intatte si sovrappone proprio alle aree dove sono state rilasciate le concessioni per le estrazioni. Si parla di un'area totale di quasi un milione di chilometri quadrati, poco meno delle intere dimensioni dell'Egitto. Una zona dove, seppur rappresentata dalle foreste intatte, sono state concesse tra l'altro l'11,33% di estrazioni minerarie, oppure il 7,85% di quelle di petrolio e gas.
Concessioni che preoccupano per una ingerenza in aree fondamentali per la biodiversità che, nonostante tentativi di protezione, stiamo perdendo a ritmi allarmanti: si parla di oltre il 7% della superficie totale di foreste intatte persa fra il 2000 e il 2013, mentre non fa che crescere l'industria estrattiva.
Per calcolare la sovrapposizione spaziale fra concessioni estrattive e aree di foreste tropicali intatte gli autori dello studio hanno usato dati IFL specifici per tre macro aree del mondo, come Sud America, Asia-Pacifico e Africa centrale. Secondo lo studio, le IFL dell'Africa centrale hanno avuto la più alta sovrapposizione con le concessioni estrattive (26%). "Molti di questi progetti estrattivi sono ancora nelle prime fasi. Anche se ciò potrebbe implicare una significativa minaccia futura per gli IFL, significa anche che però esiste ancora un'opportunità per mitigare i potenziali impatti prima che si verifichino" ha precisato Hedley Grantham, autore della ricerca.
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Secondo gli esperti, per il futuro sono necessarie raccomandazioni per le aziende che includano più attenzioni nei progetti estrattivi, in particolare tenendo conto delle aree forestali intatte più importanti da preservare e per fare questo serve un "coordinamento con i governi che consentirà una pianificazione su scala paesaggistica". Di conseguenza gli autori dell'indagine incoraggiano in generale i governi a non assegnare concessioni estrattive all'interno degli IFL dove possibile.
Il caso

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Uno studio del Wildlife Conservation Society insieme al Wwf mostra come nelle superfici di aree ricche di biodiversità siano state concesse licenze per estrazione di minerali, petrolio e gas
di Giacomo Talignani
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