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Scienziati (finalmente) uniti. Nasce un coordinamento sull'emergenza climatica

Sir David King, ideatore del Climate Crisis Advisory Group. Climaterepair/Wikipedia
Sir David King, ideatore del Climate Crisis Advisory Group. Climaterepair/Wikipedia 
Il Climate Crisis Advisory Group è un gruppo di 14 scienziati di 10 nazioni diverse, nato comunicare in modo coordinato e trasparente, alla politica e all’opinione pubblica, il punto di vista della ricerca sull’emergenza climatica
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Al coro di allarmi sull’emergenza climatica si aggiunge una nuova voce: quella della scienza. Per anni gli esperti di riscaldamento globale si sono pronunciati in ordine sparso, contribuendo alla confusione generata dalla politica e dagli interventi degli attivisti, un po’ come è successo nell’ultimo anno e mezzo con la pandemia: ogni scienziato parlava a titolo personale e le sue parole venivano piegate agli scopi dell’una o dell’altra fazione. Ora però nasce il Climate Crisis Advisory Group, un gruppo indipendente di 14 scienziati provenienti da 10 nazioni diverse, che si pone come obiettivo quello di comunicare in modo coordinato e trasparente, alla politica e all’opinione pubblica, il punto di vista della ricerca sull’emergenza più grave che l’umanità si troverà ad affrontare nei prossimi anni.

L’idea è venuta a Sir David King, consigliere scientifico del governo britannico con Blair e Brown e capo delegazione del Regno Unito durante le trattative per gli Accordi di Parigi: creare un comitato analogo all’Independent Sage, un gruppo di scienziati indipendenti che hanno fornito al governo e ai cittadini britannici pareri su come ridurre l’impatto del coronavirus. Una esigenza nata dopo le polemiche sul comitato ufficiale creato da Downing Street, lo Scientific Advisory Group for Emergencies, che si rifiutava di rendere pubblici i verbali delle sue riunioni e persino i nomi dei suoi membri.

Allo stesso modo, secondo il professor King, chimico a Cambridge per una vita prima di diventare un interlocutore della politica, occorre più trasparenza nel dire come stanno le cose sul clima. E così ha riunito nel Climate Crisis Advisory Group alcuni dei massimi esperti mondiali. A cominciare da Fatih Birol, direttore esecutivo della Agenzia internazionale per l’energia: il suo ultimo rapporto, uscito un mese fa è un de profundis per le fonti fossili e ridisegna il comparto energetico perché possa effettivamente centrare l’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050.

L’altra star del comitato è Johan Rockström, direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research. Lo scienziato svedese è tra gli studiosi di riferimento della attivista Greta Thunberg (che ha sempre detto: “Non ascoltate me ma i climatologi”), nonché coprotagonista, insieme al decano dei naturalisti tv David Attenborough del documentario Netflix Superare i limiti: la scienza del nostro Pianeta.

Fanno parte della squadra di King, tra gli altri, Loraine Whitmarsh, professore di psicologia ambientale presso il Centre for Climate Change & Social Transformations dell’Università di Bath, il professor Ye Qi, direttore of the Institute of Public Policy all’Università di Hong Kong, Lavanya Rajamani, esperto di diritto ambientale internazionale presso l’Università di Oxford, e Arunabha Ghosh, fondatore della non-profit indiana Council on Energy, Environment and Water.

Il gruppo di 14 scienziati, che per la comunicazione si sono affidati a Ade Adepitan, presentatore della Bbc nato in Nigeria e giocatore di basket in sedia a rotelle, produrrà un rapporto mensile e interverrà ogni qual volta le notizie sul clima richiederanno un parere scientifico indipendente.

“La nostra speranza è che, mettendo le competenze direttamente a disposizione del pubblico, raggiungeremo anche la politica che deve decidere e il settore finanziario da cui dipendono gli investimenti sul futuro”, ha dichiarato King all’Observer. “Quello che faremo nei prossimi cinque anni determinerà l’avvebnire dell'umanità per il prossimo millennio”.