Il professor Asgeir Johan Sørensen, della Norwegian University of Science and Technology (Ntnu), è stupito dall’attenzione ricevuta. In fondo, al progetto dei traghetti a guida autonoma lavora da sei anni. Ma le prime vere sperimentazioni dei piccoli natanti privi di pilota tra i fiordi di Trondheim, cinquecento chilometri a nord di Oslo, hanno portato lui e la ZeaBuz, nata a fine 2019 come costola nella Ntnu, sotto i riflettori. "Abbiamo perfino ricevuto una chiamata da una piccola isola remota della Russia", racconta lui al telefono. "Volevano sapere se potevamo aiutarli nel trasposto degli alunni sulla terraferma, visto che da loro scarseggiano i comandati e quindi il servizio è a singhiozzo".
"I nostri piccoli traghetti a guida autonoma, che entreranno in funzione a Trondheim nel 2021, permettono ad esempio di avere una mobilità diversa nelle città fluviali o che affacciano sul mare", spiega il professore della Ntnu. «Sono elettrici, essendo a guida autonoma possono circolare 24 ore al giorno, e permettono di stabilire collegamenti fra due sponde o tra la terraferma e un’isola senza per forza dover costruire nuovi ponti".
La dieta dei giganti del mare. E la crociera diventa sostenibile
"Immagini cosa potrebbe significare avere ad esempio il trasporto merci via mare su navi a propulsione elettrica e gestite dall’intelligenza artificiale. La velocità di crociera sarebbe minore, ma alla fine i benefici supererebbero gli svantaggi".