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Il nostro caro albero

Il doppio degli alberi: così le nostre città respireranno meglio

Il doppio degli alberi: così le nostre città respireranno meglio
Una parte del Recovery Fund, 500 milioni di euro, sarà dedicata alla forestazione urbana. Obiettivo: far crescere parchi e boschi cittadini dal 15% al 30%
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Nei prossimi anni il verde urbano, in Italia, dovrà raddoppiare. Nelle grandi aree metropolitane oggi parchi e boschi cittadini coprono una superfice di circa il 15% mentre la soglia minima perché alberi e piante esprimano il loro potenziale, assicurando qualche beneficio concreto in termini di mitigazione delle temperature e assorbimento dello smog, è il 30%. Ecco perché una parte del Recovery Fund, 500 milioni di euro, sarà dedicata alla forestazione urbana come annuncerà oggi il ministro dell'ambiente Sergio Costa nell'introduzione alla sesta edizione degli Stati generali del verde urbano (qui il .pdf).

Una cifra da spendere in sei anni, un periodo sufficiente per piantare cinquanta milioni di alberi, quasi uno a testa per ogni italiano. Si tratta di un numero ambizioso e il ministero ragiona sulla costituzione di una fondazione nazionale per coordinare il lavoro.

"Le nuove foreste urbane non potranno essere tutte uguali. In alcuni casi, come nei centri storici di città come Firenze o Venezia, le misure degli interventi saranno su piccola scala mentre nelle aree metropolitane si possono immaginare piantumazioni più estensive. - spiega Massimiliano Atelli, presidente del Comitato per lo sviluppo del verde pubblico che organizza gli Stati generali -  Prima si farà un monitoraggio per censire le aree esistenti poi sarà necessario selezionare e formare gli operatori che dovranno curare questi alberi perché arrivino a maturità coniugando così l'interesse ecologico con quello economico". Sarà un'occasione per ridurre la carenza cronica di giardinieri e agronomi forestali nelle amministrazioni pubbliche. Anche perché quando vengono portate in campo queste piante di norma non sono più alte di quaranta centimetri e in assenza di mani esperte hanno un tasso di mortalità dell'80%.

Per le nuove foreste dovrebbero essere privilegiate le specie autoctone come acero, olmo, tiglio frassino, tutti alberi che nel giro di pochi anni possono raggiungere un'altezza decente. "In questa operazione, sempre con la regia pubblica, saranno coinvolte anche la finanza d'impresa e il privato sociale per trasformare queste azioni di rinaturalizzazione in certificati verdi che compensano le emissioni di anidride carbonica. - prosegue Atelli - Per alcuni settori industriali potrebbe diventare un'opportunità per inserire la riforestazione nei processi di produzione". I modelli a cui ispirarsi, in Italia, ci sono già: dal Lazio all'Emilia Romagna fino a ForestaMi, il progetto della città di Milano per piantare tre milioni di nuovi alberi entro il 2030.

Una parte degli Stati generali, che prevedono sei sessioni di dibattito fino a domani e si possono seguire in diretta Facebook sulla pagina dell'Ispra, sarà dedicata alle ricadute del verde sulla salute umana.

"Le foreste urbane dovrebbero essere progettate laddove è necessario, negli hotspot urbani dove l'effetto degli alberi sia massimizzato come i quartieri più esposti allo smog e alle ondate di calore, che le piante possono mitigare, così come nelle zone nelle quali prevalgono forme di disagio sociale. - aggiunge Francesco Ferrini, docente di arboricoltura urbana all'Università di Firenze che interverrà domani per approfondire il rapporto tra ambiente e salute - Diversi studi hanno dimostrato che il consumo di ansiolitici  e di medicinali per curare le malattie respiratorie è maggiore nelle zone dove il verde pubblico è assente o quasi. Una precauzione in più riguarda poi il rischio di speculazioni e di gentrificazione dei quartieri dove aumenta la copertura verde. Come è accaduto per la Highline di New York, l'alberata sospesa che ha contribuito ad alzare i prezzi degli immobili e ad espellere da quell'area di Manhattan tutte le famiglie a basso reddito. Un fenomeno che in Italia bisogna scongiurare in ogni modo".