In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

L'Ue vieta tre pesticidi neonicotinoidi pericolosi per le api

Passa la proposta della commissione europea su questo divieto. I tre pesticidi potranno essere utilizzati solo in serra, senza contatto con le api. L'Italia ha votato in favore della proposta di divieto insieme ad altri 15 paesi

2 minuti di lettura
(afp)
BRUXELLES - L'Ue si schiera a favore delle api, considerate uno dei "termometri" della salute dell'ecosistema: gli Stati membri hanno approvato una proposta della Commissione per vietare l'uso all'aperto di tre pesticidi neonicotinoidi ritenuti pericolosi per i piccoli insetti, limitandone l'utilizzo alle sole serre. Il bando votato oggi estende quello parziale già in essere dal 2013 per i tre neonicotinoidi - l'imidacloprid e il clothianidin della Bayer e il tiamethoxam della Syngenta. I neonicotinoidi sono sostanze  insetticide molto usate in agricoltura e risultano più tossici per gli invertebrati, come gli insetti, che non per mammiferi, o uccelli.
 
La restrizione alle serre permanenti è considerata essenziale per preservare la "biodiversità", ha spiegato il commissario responsabile della Salute, Vytenis Andriukaitis. "Sono felice - ha aggiunto - che gli Stati membri abbiano votato a favore della nostra proposta per restringere ulteriormente l'uso delle sostanze attive clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam". Il 28 febbraio scorso l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) aveva concluso che "la maggior parte dei modi in cui i pesticidi neonicotinoidi vengono usati rappresenta un rischio per le api selvatiche e quelle mellifere".

Il bando permanente e quasi totale incontra il favore di Greenpeace, che resta però una convinta sostenitrice di una messa al bando di tutti i neonicotinoidi. L'organizzazione ambientalista, per bocca di Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia, ha parlato di "notizia importante per le api, l'ambiente e tutti noi", puntando il dito contro i danni "ormai incontestabili" di questi pesticidi. Proprio per questo, la decisione dell'Ue "è un passo necessario e importante" ma "per evitare che questi tre insetticidi ora vietati vengano sostituiti con altre sostanze chimiche che potrebbero essere altrettanto dannose", Greenpeace ritiene che "l'Ue debba bandire l'uso di tutti i neonicotinoidi, come la Francia sta già considerando di fare".

Per la Coldiretti, per salvare le api è necessario che il divieto riguardi coerentemente anche l'ingresso in Italia e in Europa di prodotti stranieri trattati con i principi attivi sotto accusa. "Non è accettabile che alle importazioni sia consentito di aggirare le norme previste in Italia e in Europa, anche grazie agli accordi di libero scambio", ha affermato il presidente Roberto Moncalvo. In Italia esistono più di 50 varietà di miele a seconda del tipo di "pascolo" delle api, con 1,2 milioni di alveari curati da 45mila apicoltori tra hobbisti e professionali con un valore stimato in più di 2 miliardi di euro per l'attività di impollinazione alle coltivazioni.

Ma a causa del clima pazzo la produzione di miele nel 2017 è stata più che dimezzata attestandosi sui 10 milioni di chili, uno dei risultati peggiori nella storia dell'apicoltura moderna, mentre le importazioni hanno superato i 23 milioni di chili con un aumento di quasi il 4% rispetto all'anno precedente. Quasi la metà di tutto il miele estero in Italia arriva da due soli paesi: Ungheria con oltre 8 milioni e mezzo di chili e la Cina, con quasi 3 milioni di chili, ai vertici per l'insicurezza alimentare.
 
Greenpeace Italia accoglie con "grande soddisfazione" il bando permanente e quasi totale di tre insetticidi neonicotinoidi dannosi per le api, approvato questa mattina dai Paesi Ue. Secondo l'organizzazione ambientalista, "oggi è una grande giornata per il futuro dell'agricoltura europea". "Questa è una notizia importante per le api, l'ambiente e tutti noi. Il voto a favore dell'Italia certifica l'attenzione dei cittadini italiani per la protezione degli impollinatori", dice Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia. "I danni di questi neonicotinoidi sono ormai incontestabili - aggiunge - Bandire questi insetticidi è un passo necessario e importante, il primo verso una riduzione dell'uso di pesticidi sintetici e a sostegno della transizione verso metodi ecologici di controllo dei parassiti".

Oltre all'Italia, precisa l'ong, hanno votato a favore del divieto Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Austria, Svezia, Grecia, Portogallo, Irlanda, Slovenia, Estonia, Cipro, Lussemburgo, Malta, che rappresentano il 76,1% della popolazione dell'Ue. Quattro i Paesi contrari al divieto: Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Danimarca. Otto gli astenuti: Polonia, Belgio, Slovacchia, Finlandia, Bulgaria, Croazia, Lettonia e Lituania. Per evitare che questi tre insetticidi ora vietati vengano sostituiti con altre sostanze chimiche che potrebbero essere altrettanto dannose, Greenpeace ritiene che "l'Ue debba bandire l'uso di tutti i neonicotinoidi, come la Francia sta già considerando di fare. È inoltre necessario applicare gli stessi rigidi standard utilizzati per questo bando alla valutazione di tutti i pesticidi e, soprattutto, ridurre l'uso di pesticidi sintetici e sostenere la transizione verso metodi ecologici di controllo dei parassiti".