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Polonia, è record dell'inquinamento. E le ong preparano denuncia all'Ue

Delle 50 città più inquinate del Vecchio continente 33 sono polacche. Sotto accusa la scelta - sia da parte dell'attuale governo nazionalconservatore, sia dei liberal che ebbero in mano l'esecutivo dal 2007 al 2015 - di dare più importanza alla produzione di carbone che non alla salute dei cittadini

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ALLARME inquinamento in Polonia: diverse organizzazioni non governative denunciano le scelte compiute da anni - sia dall'attuale governo nazionalconservatore, sia dai liberal che ebbero in mano l'esecutivo dal 2007 al 2015 - di dare più importanza alla produzione di carbone che non alla salute dei cittadini. Risultato, dicono sempre le ong, nel maggiore paese orientale membro dell'Unione europea e della Nato si contano, su circa 38 milioni di abitanti, almeno 50mila decessi prematuri causati dall'aria inquinata. Le ong hanno annunciato oggi che raccoglieranno firme per presentare una denuncia all'Unione europea, di cui a loro parere Varsavia viola le direttive antismog. "Una simile iniziativa non servirà a nulla, non regolerà il problema dello smog in Polonia, è invece necessaria la cooperazione", ha replicato velocemente su Twitter il ministero dell'Ambiente del governo di maggioranza assoluta, liberamente eletto nell'ottobre 2015.
         
La raccolta di firme, la denuncia pubblica e il ricorso annunciato alle autorità europee sono state illustrate oggi nella capitale Varsavia in una conferenza stampa tenuta insieme da quattro organizzazioni: Client Earth, Greenpeace, Miasto jest nasze (la città è nostra) e Akcja Demokracja. Il governo in realtà ha approntato un programma di vigilanza ecologica e di qualità dell'aria chiamato appunto "aria pulita", le ong lo definiscono assolutamente insufficiente. Agnieszka Warso-Buchanan, di Akcja Demokracja, è giunta ad affermare: "Purtroppo, analizzando i programmi delle regole di uso dei carburanti fossili, si ha l'impressione che per le nostre autorità il carbone sia più importante rispetto alla salute di 38 milioni di cittadini".
         
Qualsiasi governo al potere, sempre secondo le ong (non smentite da fonti ufficiali), ha deliberatamente ignorato la direttiva europea 2004/107/WE che dal 31 dicembre 2012 - quindi quando erano al potere i liberal - regola in modo severo le emissioni. E specialmente pone limiti al tasso di benzopirene nell'aria. Il benzopirene è una sostanza particolarmente cancerogena. I suoi alti livelli d'emissione in Polonia derivano dal diffuso impiego di impianti di riscaldamento obsoleti, di carbone di cattiva qualità, e di produzione di calore bruciando rifiuti.
         
Secondo recenti denunce di ong europee, delle 50 città più inquinate del Vecchio continente ben 33 sono polacche. Il problema è di difficile risoluzione anche perché la Polonia dipende al massimo dall'estrazione e combustione di carbone (viene dalle sue vaste miniere, specie in Slesia) per assicurarsi l'indipendenza energetica. Il paese dispone di un solo impianto nucleare civile, e per ovvie ragioni politiche visti i pessimi rapporti con Mosca e le continue dichiarazioni ostili, provocazioni e minacce russe, rifiuta di prendere in considerazione ogni ipotesi di alta dipendenza da gas e petrolio russi. D'altra parte, le norme europee e gli accordi usciti dalle ultime conferenze mondiali per la difesa del clima dovrebbero essere considerati vincolanti, e parlano chiaro, fatti e cifre alla mano.