
L'iniziativa giunge a seguito della conferenza sul clima di Parigi Cop21. Gli impegni assunti Paese per Paese nell'ambito dell'accordo non saranno sufficienti a garantire il passaggio all'economia a bassa emissione di CO2. È assolutamente necessario il sostegno della comunità imprenditoriale. La transizione avverrà comunque, o in maniera ordinata, nell'arco dei prossimi due o tre decenni, oppure disordinata, mossa da crisi e avversità. Se si tarderà a intraprendere un'azione globale ci sarà spazio solo per l'ultima ipotesi.
La transizione ordinata ha luogo all'interno del sistema finanziario e economico esistente. Non minaccia le fondamenta della nostra economia di mercato. Non comporta interventi aggressivi da parte dei governi, né controllo centralizzato. La transizione ordinata andrà a vantaggio di molti, perché le imprese capaci di adattarsi e di innovare prospereranno. Oggi il 95% del trasporto automobilistico dipende da combustibili a base di petrolio. Il numero di veicoli circolanti nel mondo più che raddoppierà, passando dai circa ottocento milioni attuali a più di due miliardi nel 2050.
Noi della Renault-Nissan Alliance siamo convinti che esiste un sistema già disponibile per iniziare a ridurre la dipendenza da combustibili fossili: i veicoli elettrici (VE), gli unici a emissioni zero, alimentabili esclusivamente con energia rinnovabile. Renault-Nissan ne ha venduti più di 284 mila negli ultimi cinque anni, più della metà di quelli circolanti oggi nel mondo. Ma so bene che non basta. I veicoli a zero emissioni sono ancora una percentuale minima sul totale del mercato. Sta ai produttori e ai governi farne un fenomeno dominante.
L'aspetto positivo è che siamo prossimi a una svolta. La tecnologia delle batterie sta migliorando, in tutto il mondo cresce l'installazione di stazioni di ricarica, e aumentano i produttori di VE, ibridi plug-in e fuel-cell, che contribuiscono all'espansione del mercato dei veicoli a zero e basse emissioni. La maggior parte di questi nuovi veicoli sono destinati al mercato di massa, e hanno il potenziale per modificarlo.
La domanda di VE è stimolata significativamente anche dai governi tramite una serie di misure, come incentivi alla rottamazione delle auto inquinanti o il parcheggio gratuito e l'accesso alle corsie preferenziali per i veicoli elettrici. L'industria è impegnata a chiedere ai governi che sia data priorità alla riduzione dei gas serra, anche tramite una migliore programmazione urbana che riduca l'aumento della circolazione.
Collaboriamo anche con governi e imprese per espandere le infrastrutture di ricarica necessarie a fronte di una maggiore diffusione dei VE. Dove si è investito in questo senso, come in Norvegia o ad Atlanta, negli Stati Uniti, le vendite di VE sono cresciute rapidamente. Il mercato globale dei beni e dei servizi a basso impatto ambientale ammonta a più di 5.500 miliardi di dollari. Questo genere di investimento continuerà a crescere. Ha già aiutato molte imprese a ottimizzare le proprie risorse sotto il profilo della competitività, della stabilità e della capacità di affrontare le sfide future.
Inoltre è la cosa giusta da fare. Ci vorranno decenni per porre fine alla dipendenza dei trasporti dai combustibili fossili, ma bisogna agire seriamente da ora. La nostra industria è impegnata, in coordinamento con il settore pubblico, a decarbonizzare il trasporto automobilistico.
*L'autore è presidente e Ceo della Renault- Nissan Alliance ( Traduzione di Emilia Benghi)
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