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Levante all’Arena: «Sarà una battaglia meravigliosa, vi racconterò dieci anni sorprendenti»

La cantautrice siciliana chiuderà il 27 settembre a Verona il tour estivo con un concerto che celebrerà il suo primo traguardo di carriera

Tommaso Miele
2 minuti di lettura
Levante sarà mercoledì 27 settembre all'Arena di Verona 

Levante, dopo aver infiammato il pubblico con il suo tour estivo in giro per l’Italia, è pronta a chiudere l’estate live con il grande evento in programma mercoledì 27 settembre all’Arena di Verona.

La serata ruoterà attorno a uno spettacolo completamente rinnovato, sia nella setlist che nello show: un appuntamento che la cantautrice siciliana sta preparando per festeggiare con i suoi fan dieci anni di musica, e che la vedrà portare sul palco il meglio della carriera e l’ultimo disco “Opera Futura”. Inizio concerto alle 21, biglietti su Ticketone.

Quali emozioni le regala pensare di esibirsi all’Arena?

«Sono nel pieno dell’allestimento del concerto: entusiasta, a dire poco, e non vedo l’ora di mostrare lo spettacolo rappresentato da questi miei primi dieci anni di musica. Per noi sul palco sarà una pietra miliare: all’inizio del tour ero spaventata dal “luogo sacro” che pregustavo in lontananza, ora so che posso affrontarlo. È come se l’Arena fosse un boss di fine livello, citando i videogame: ho una certa dimestichezza, faremo un grande concerto».

Chi l’accompagnerà sul palco?

«Il concerto sarà celebrativo, per festeggiare questi anni per nulla scontati: è giusto farlo, per ricordare quanta strada ho e abbiamo fatto. Con me ci sarà la mia solita band, più una piccola orchestra e un team di coriste pazzesche; suona banale dirlo, ma sarà davvero un evento unico, con una scaletta che partirà dall’ultima parte del mio percorso e in particolare da “Opera Futura”».

Come è andata la tournée?

«Il tour è terminato a fine agosto, a Noto: mi sono esibita sulla scalinata della cattedrale, un posto magico e un finale eccezionale. Mi sono sentita davvero a casa. Primo di quest’ultimo atto in arrivo, che rappresenta uno step ulteriore. La tournée in generale è stata molto soddisfacente, vissuta con un entusiasmo diverso: credo che tutti ci fossimo un po’ dimenticati, a causa del Covid, di quanto sia bello vivere i concerti insieme. Abbiamo rivissuto le sensazioni di “una volta”».

Dieci anni dalla prima hit, “Alfonso”. Che ricordi ha di quel periodo e che bilancio parziale potrebbe fare?

«Un bilancio parziale di questi dieci anni? Sorprendente. Se fossi un’azienda direi: assolutamente in positivo. Da “Alfonso”, che era un tormentone estivo, è stato un crescendo continuo non soltanto in termini musicali, ma a livello personale. Mi è sembrato di fare sempre meglio, ho desiderato crescere mostrando che c’era dell’altro, che so comporre e scrivere; ho svelato molti aspetti di me scrivendo anche romanzi, facendo televisione, tantissimi live. Mi sento premiata per il mio lavoro. Ma spero di crescere ancora, come persona: voglio continuare a sorprendermi e a distinguermi, proseguendo il percorso intrapreso con “Opera Futura”».

In “Opera futura” ha accorpato stimoli positivi e immagini nati anche durante la pandemia. Come lo descriverebbe?

«In maniera assolutamente istintiva e, col senno di poi, credo sia una sorta di sintesi di questo decennio. Quanto entro nella fase della produzione non sono sola, c’è un lavoro di squadra; ma più andavamo avanti nel processo, più mi rendevo conto che i brani richiamavano passo dopo passo i miei dischi precedenti. Vorrei avere sempre uno sguardo capace di guardare un po’ più là, facendo della musica un motivo di evoluzione a 360 gradi».

La nascita di sua figlia, Alma Futura, ha rappresentato un nuovo modo di porsi nei confronti della vita; come influenza la sua creazione musicale?

«La influenza tantissimo, in modo positivo. Alma mi porta a pensare anche attraverso il suo sguardo ed è come se unissimo due visioni costanti delle cose. La mia, quella di un’adulta con un mare di stratificazioni e varie sovrastrutture, e la sua, pura e semplice. È una grande fortuna: qualche giorno fa suonavo il pianoforte, lei stava lì con me e batteva le mani sui tasti. Ha già una buona musicalità, mi è di grande ispirazione: ho un’agenda fitta di memo vocali frutto della sua verve».

Progetti per la fine del 2023 e il prossimo anno?

«Devo scrivere, scrivere e ancora scrivere: ho in testa un nuovo album musicale e ben due progetti letterari. Mi accompagna un grande entusiasmo. Ma fino al 27 di questo mese la mia testa è tutta proiettata verso il “mostro finale”: sarà una battaglia meravigliosa».

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