
Mariya Lasitskene-Kuchina era quella con l’aria più stanca, al Pedrocchi, appena atterrata da Venezia. Impossibile non affrontare la questione della messa al bando del suo Paese, dovuta allo scandalo doping, che ha impedito anche a lei, che con le sostanze proibite non centrava nulla, di gareggiare a Rio. «Il 2016 è stato davvero duro, speravo di poter gareggiare ai Giochi olimpici, poi, quando ho capito che erano persi, ho cercato di non lasciarmi andare e di prepararmi al meglio per questa stagione. Guardiamo avanti». Mariya pochi giorni fa a Losanna è volata sino a quota 2.06 nell’alto, dove nessuno si era issato negli ultimi anni, provando anche a battere il primato di Stefka Kostadinova a 2.09. «Ma al record non voglio pensare, punto a migliorare il mio personale, poi, se arriverà anche quello, meglio». In pedana con lei ci sarà anche la pordenonese Alessia Trost: «Credo che saranno in tanti a venire a fare il tifo per me. È una stagione complicata, perché ho cambiato preparazione e sto ancora cercando di ritrovare certe sicurezze tecniche».
Facile immaginare, però, che gli applausi più forti si sentiranno per Yusneysi Santiusti. L’ottocentista italo-cubana, di stanza all’Arcella, cerca il minimo per Londra: deve scendere sotto i 2’01”00: «So di valere un tempo attorno all’1’58”, anche se per un motivo o per l’altro non è ancora arrivato», le parole della mezzofondista azzurra, che sfoggiava un’inedita acconciatura con treccine bi-colori. «Con i Campionati italiani di Trieste non possono essere fatti paragoni, perché lì ho fatto gara da sola, qui, grazie al cast messo su dal dt Giampaolo Urlando, avrò invece molti più stimoli». Al suo fianco anche l’ottocentista bosniaco Amel Tuka, adottato da Bussolengo, un personale da 1’42”84 che nelle liste mondiali lo pone accanto agli specialisti africani: «Punto a tornare ai livelli dei Mondiali 2015».
Sin qui le dichiarazioni della vigilia. Oggi parlerà il campo. E in pedana ci sarà anche una gradita sorpresa: Andrew Howe si è aggiunto all’ultima ora. Il primatista nazionale del lungo torna a saltare all’Euganeo a distanza di 10 anni dal titolo vinto nell’edizione 2007 dei Tricolori assoluti: fu il suo anno migliore, quello del record nazionale soffiato a Giovanni Evangelisti (8.47), e dell’argento iridato. Con lui, l’evento organizzato dalla società del presidente Leopoldo Destro raggiunge la cifra tonda: sale infatti a 30 il numero dei medagliati olimpici e mondiali in gara. Sarà una delle più belle edizioni di sempre, vale la pena di esserci.
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